Presentazione di Maria Antonietta Follieri

Sono nata a Foggia il 12 gennaio 1950. Il nome che porto è di mia nonna paterna, un nome lungo e troppo importante… per cui tutti mi hanno sempre chiamata Titti.

Vivo e lavoro a Firenze dal 1969. Nel 1973 ho conseguito la laurea  in Lingue e Letterature Straniere. Insegno lingua e letteratura francese dal 1975.
Ho soggiornato all’estero per diversi periodi, per motivi di studio, di lavoro e di svago.
Traduco dal francese autori scelti per affinità elettiva.

Scrivere, leggere soprattutto. Un’adolescenza in attesa, parcheggiata nei miei sogni di viaggio, nelle letture di fiabe, romanzi, poesie. Mia madre continuava a regalarmi libri.
Intanto scrivevo diari, poesie, in presa diretta con quel “dentro” turbolento quanto sconosciuto. La mia immagine fuori: una ragazzina gracile, introversa, taciturna.

Mio padre giornalista è stato una presenza fondamentale nella mia vita: un amico, uno spirito libero, generoso e aperto al nuovo, capace di trasmettermi la sua curiosità per il mondo,la sua gioia di vivere. Il suo amore per me sta in una frase “Sei la luce dei miei occhi”.

 Ho una memoria auditiva. L’orecchio è il senso dominante. Legato a mio padre c’è il ticchettio dei tasti di un’Olivetti e un fischio di riconoscimento, un motivo che conosciamo in tre.

Soggiorno a Parigi dal 1971-72. Motivo: portare a termine la tesi. Primo lavoro: assistente di italiano. Prima sigaretta assaporata: gauloise blonde. 
Incontro fondamentale con il gruppo condotto da Antoinette Fouque, ”Psycanalyse et Politique”. 
Di quegli anni (dal 71 al 78) di militanza a tempo pieno, ricordo i convegni, le riunione di autocoscienza, la riflessione filosofica, l’essere in un movimento di portata internazionale.
“L’altra metà del cielo” si era messa in cammino alla ricerca di una nuova identità femminile, le radici erano da ritrovare nella scrittura delle “Madri simboliche”. La nostra storia era tutta da riscrivere. Nel 1976 organizzo con Carla Bartolucci il primo convegno nazionale per la fondazione della rivista del movimento “Sottosopra”: dove pubblico i primi due racconti.

Nel 1980 una mia amica pittrice, LeoNilde Carabba, mi propone la pubblicazione di un libro d’artista, con l’ideazione di una copertina, a partire dalla mia grafia. Una tiratura di cento esemplari che vince il mio “rifiuto del sistema”. Underground va bene. Nasce a Milano, Dell’amore il sogno, prima raccolta di poesia.

Il sogno era il cardine attorno a cui girava la mia ricerca. Reporter dell’inconscio, palombaro sui generis, portavo alla luce le mie ombre, le mie rêverie ad occhi aperti. Esisteva un altro tipo d’amore, un lampo di luce intravisto e poi scomparso. L’estate di quello stesso anno parto per l’India, dopo aver letto il Libro dei segreti di Bhagwan Shree Rajneesh.
Mentre sono a Poona, mio padre, nel settembre dell’80, muore in un incidente stradale.

Sono seguiti altri due viaggi in Oregon e in California nei due anni successivi. Proprio nell’83, a Bolinas -un villaggio stupendo, vicino San Francisco, arroccato sulle rocce dell’oceano Pacifico - mi ritrovo ad un bivio esistenziale. La tentazione di restare in America è forte, ma scrivo in italiano, e rinunciarvi per l’inglese è una lacerazione interiore insostenibile.

Rientro nell’83 a Firenze, con l’idea di frequentare il milieu letterario. Grazie a Dell’amore il sogno sono invitata a partecipare ad una lettura pubblica nella sala delle Leopoldine in Piazza Tasso. Mariella Bettarini mi invita a pubblicare alcuni testi nella collana Gazebo, da lei diretta. Nasce nel 1985 Switmagma. Partecipo alle riunioni di “Ottovolante”,incontrando i miei compagni di strada del pianeta letteratura. Organizzo con altri varie manifestazioni, festival di poesia e per l’8 marzo dell’86, con Daniela Rossi, preparo Istantanee una cartella di poetesse, (una foto, una poesia, una breve nota bio-bibliografica). La linea di continuità con il “femminismo storico” resta salda.

Nel 1991 esce Topologia di un Mandala. In sanscrito mandala significa cerchio e centro. E’ un riferimento forte alla filosofia orientale, alla meditazione e nello stesso tempo indica una rappresentazione simbolica della psiche,un mondo invisibile che la parola topologia contraddice. In Topologia di un mandala ho restituito le esperienze di viaggio, ricordi dei luoghi amati,da Parigi, Firenze,San Francisco, Poona, Vieste, Peschici e attraverso quei luoghi ho cantato l’inner journey che rimane il fulcro, il centro della mia ricerca. Il  contatto con il Sé, con quell’al di là che è qui, ora in quella presenza totale alla realtà.

Le antologie. Come autrice in due diversi modi. Essere coinvolta dal progetto di altri poeti, come Marco Palladini che ha curato Resistenze 2, Memoria Random per il prossimo millennio, (Arlem, 1998) e come  Franco Manescalchi, Nostos, Poeti degli anni novanta a Firenze. (Polistampa 1998). Ernestina Pellegrini mi invita a partecipare all’antologia: Scritture femminili in Toscana, Voci per un autodizionario (Edizioni Le lettere, 2006). Nello stesso anno Silvana Folliero cura per Bastogi l’antologia : Tempo di luce, Fiamme di guerra.

Da un’altra parte sono curatrice e traduttrice di un’antologia straniera, Antologia della poesia contemporanea del Québec, dove non compaiono miei testi, ma sono coinvolta totalmente nel progetto dalla realizzazione di un’idea, nata nel 1990, dopo una mia partecipazione ad un festival di poesia in Canada ed una borsa di studio di sette mesi  inverno- estate 1992-93.

Estate 98: traduzione del  Tantra-yoga di Daniel Odier. Un  viaggio simbolico in Kashmir. Un testo: il Vijñanabhairava Tantra di una bellezza sconvolgente.

Il mio interesse verso l’epifania, intesa come esperienza di vetta, fotografare attimi culminanti, ”l’incanto del cuore” in tutte le sue manifestazioni”, fa parte dei moventi della mia scrittura. 

Un esempio di questa produzione appare nell’aprile 2000, il racconto Un Arcobaleno in una versione raffinata di libri d’artista assieme ad una tempera mignon del pittore Stefano Turrini, della Morgana Edizioni, collana Minimum (tiratura 30 esemplari).

Settembre 2003 pubblico il primo romanzo La Voce delle mani,  Edizioni Pendragon. Incentro la storia su Giulia il personaggio femminile che insegue il sogno d’amore e crede di trovarlo in Dario. Nascita dell’amore e del desiderio sessuale insieme. Affronto la tematica “scabrosa” dell’erotismo femminile, un viaggio di consapevolezza che porterà il personaggio femminile ad un processo di individuazione della propria identità.

Lascio dire a Giulia questa dichiarazione di poetica che sottoscrivo:
“Scrivere rimane un atto di libertà, un lusso improduttivo, la necessità di restituire una visione del mondo, sapendo che è un atto di resistenza, affermare una diversità che reclama il diritto di esistere“.

Nel settembre 2009 con l’Editore Zona esce la raccolta di racconti: Piccoli smarrimenti quotidiani. In copertina l’immagine di un quadro dello scrittore e pittore Emilio Tadini, concessami dagli eredi.

Nel 2011 alla Biblioteca delle Oblate a Firenze partecipo  con la pittrice Elena Pierallini, all’evento Borse Nere, alla ricerca di spazi senza roghi, con la creazione singola di un libro d’artista su “Scrittura e libertà”( in Memoria del Rogo di ventimila libri, Berlino, piazza dell’Opera, 10 maggio1933).

Nel 2011 dal 7 al 9 ottobre partecipo a Parigi alla "Fete du livre et des cultures italiennes" che si tiene nel Marais agli Spazi dei Blancs Manteaux, dove presento il volume dei racconti :Piccoli smarrimenti quotidiani", alcuni racconti tradotti in francese, con relatori Ezra Nahmad e Luciana Mezalme.

Nel 2013 con l’Editore Zona pubblicazione del  memoir: La solitudine della cattedra. Una riflessione sul mestiere d’insegnante e nello stesso tempo un voler lasciare una testimonianza del mio lavoro, durato oltre trenta anni.  Nel 2007 anno della richiesta di pensionamento prende inizio la stesura del libro che consiste in quaranta lettere inviate a studenti e studentesse per ricordare diversi episodi accaduti  dentro e fuori le mura scolastiche.

Nel giugno 2014, al Premio l’Iguana, omaggio ad Anna Maria Ortese, La solitudine della cattedra è premiato nella sezione narrativa.

Il 30 Luglio 2016, pubblicazione della raccolta di versi : Tessiture spaziali, opere visive di LeoNilde Carabba, Morgana Edizioni, Firenze.

Inoltre ho partecipato a diversi festival internazionali di poesia sia in Italia che all’estero, tra cui: Di versi in versi (Parma 1987); La mer parle (Marseille 1988); Guripurnima Festival of poetry and Dance (Poona, India, 1988); Vivre avec les poètes (Grenoble 1989); The road of poems and Borders (Joensuu, Finlandia 1990); Sixième Festival International de la poésie (Trois-Rivières,Canada, 1990); A più voci, Festival Internazionale di poesia ( Firenze 1989-90) e alla 39e Rencontre québecoise internationale des écrivains,( Montréal, aprile 2011).