Lello Follieri
Ho solo iniziato questo progetto e spero di aggiungere altri articoli.
Questo è il mio tributo al grande amore di mio padre per la terra pugliese e il mio tornare al passato per non dimenticare
la sua voce che diceva: ”RICORDATI DI TORNARE”. Questo è il mio modo di tornare.
Chi era Lello Follieri?
Angelo Raffaele Follieri (che si firmerà Lello Follieri) nasce a Bologna il 1 agosto 1923 da Pasquale Follieri (medico chirurgo) originario di Lucera (provincia di Foggia) e Maria Antonietta Fiamma Ambra Decina, originaria di Pescasseroli (Aquila) Allo scoppio della seconda guerra mondiale ha terminato il liceo classico.. I bombardamenti su Foggia distruggono la casa dove abita con i genitori. Per mettersi al sicuro occorre lasciare Foggia (che è nel mirino per la vicinanza all’aeroporto militare di Amendola, e per la centralità della ferrovia) e quindi si reca come sfollato a Rodi Garganico, dove conoscerà Maria d’Ecclesia che sposerà nel 44. Nel 45 nasce il primogenito Pasquale Follieri (avvocato) e nel 50 Mariantonietta (docente di francese e scrittrice).
Lavora per poco tempo al Commissariato degli alloggi e poi entra all’Ente provinciale per il Turismo (EPT) di Foggia. Scrive diverse brochure per l’EPT, tra cui due libri: Foggia e la sua provincia, Editore Leone(senza data); e con Giuseppe De Troia, Foggia, pianta della città. Automobil Club Foggia, 1961. Collabora fin dagli anni 50 al settimanale “Il Foglietto” e dal 1953 diventa vice-corrispondente del quotidiano nazionale “Il Tempo” nella redazione di Foggia. Collabora a diverse riviste e giornali, come “Il Nuovo Mezzogiorno”, “ Lo Sport “, “ Il Gazzettino di Venezia”, “Momento Sera”.
E’ inoltre corrispondente dell’Agenzia ANSA e della Rai.
Nei venticinque anni di attività giornalistica, informa la comunità foggiana, di tutte le questioni che vengono dibattute sia a livello politico che culturale e sportivo. Oltre al lavoro di informazione, spesso critica e sprona le autorità locali a provvedere alla realizzazione dei progetti che la cittadinanza aspetta da tempo. La sua voce di opinionista interpreta il bisogno dei cittadini ad avere delle risposte concrete alla risoluzioni di problematiche che si trascinano per anni nel meridione.
Per dare un esempio nel 64 scrive una lettera al Sindaco per la richiesta della costruzione del nuovo stadio; nel 68 segue i dibattiti sulla costruzione della Biblioteca provinciale, sulla necessità di un Nuovo ospedale, sulla Diga di Occheto, sulla nascita dell’Università a Foggia, ma soprattutto documenta e si prodiga per lo sviluppo del turismo sul Gargano, che potrà diventare un volano economico per il territorio, sprovvisto in quegli anni di rifornimento idrico e delle infrastrutture per la ricezione turistica.
Si reca spesso a San Giovanni Rotondo per incontrare Padre PIO, di cui diventa figlio spirituale. A seguito della sua morte nel 68, scrive diversi articoli che vengono pubblicati da “Il Tempo” sulla prima pagina nazionale. Questa sua testimonianza gli procurerà, dopo vari premi giornalistici locali, l’assegnazione del Premio nazionale “Leader di opinione” il 26 giugno 1969. Negli anni settanta diventa direttore dell’Azienda di soggiorno e turismo di Vieste.
Muore il 20 settembre 1980 in un incidente automobilistico sulla strada Foggia Manfredonia.
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Padre Pio è morto 24.09.68 - Padre Pio verrà sepolto nella tomba per lui costruita ;Gazzettino 25.09.68
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- 1962 economia del Gargano
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- 1968 Una strada pianeggiante per Rodi e S. Menaio
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- 1976 L’Italia resta la preferita per le vacanze degli svizzeri
- 1978 Convegno sul turismo sul Gargano