A mio padre

Lello Follieri

A mio padre

Perché ho inserito il lavoro di giornalista di mio padre nel mio sito?
Per un atto di gratitudine nei suoi confronti, perché i suoi articoli siano ancora consultabili. Mio padre è deceduto il 20 settembre del 1980; ha lavorato per quasi trent’anni per il quotidiano: “Il tempo” che non ha digitalizzato il suo archivio.
Alla morte di mia madre nel 2012 ho scoperto che Lei aveva schedato gli articoli di mio padre suddividendoli seguendo gli anni di pubblicazione: Considerando che ho trovato articoli di mio padre scritti nei primi anni cinquanta, ho più di trenta cartelle da schedare, oltre ad altri scritti pubblicati in altri giornali. Da precisare che, a parte qualche collaboratore, mio padre si occupava dalla cronaca nera, alle partite di calcio, agli eventi culturali, politici e di costume.
Mi sono limitata agli anni sessanta e settanta, suddividendo gli articoli per argomenti e ho selezionato l’argomento “Padre PIO” e il “turismo sul Gargano” di cui mi padre si è occupato molto, lavorando per anni nell’ambito del turismo. Da dire che Lello Follieri aveva un rapporto personale con San Pio da Pietralcina e alla sua morte ha scritto degli articoli molto coinvolgenti che gli hanno fatto guadagnare il premio Leader d’opinione.

Ho solo iniziato questo progetto e spero di aggiungere altri articoli.
Questo è il mio tributo al grande amore di mio padre per la terra pugliese e il mio tornare al passato per non dimenticare
la sua voce che diceva: ”RICORDATI DI TORNARE”. Questo è il mio modo di tornare.

Chi era Lello Follieri?

Angelo Raffaele Follieri (che si firmerà Lello Follieri) nasce a Bologna il 1 agosto 1923 da Pasquale Follieri (medico chirurgo) originario di Lucera (provincia di Foggia) e Maria Antonietta Fiamma Ambra Decina, originaria di Pescasseroli (Aquila) Allo scoppio della seconda guerra mondiale ha terminato il liceo classico.. I bombardamenti su Foggia distruggono la casa dove abita con i genitori. Per mettersi al sicuro occorre lasciare Foggia (che è nel mirino per la vicinanza all’aeroporto militare di Amendola, e per la centralità della ferrovia) e quindi si reca come sfollato a Rodi Garganico, dove conoscerà Maria d’Ecclesia che sposerà nel 44. Nel 45 nasce il primogenito Pasquale Follieri (avvocato) e nel 50 Mariantonietta (docente di francese e scrittrice).

Lavora per poco tempo al Commissariato degli alloggi e poi entra all’Ente provinciale per il Turismo (EPT) di Foggia. Scrive diverse brochure per l’EPT, tra cui due libri: Foggia e la sua provincia, Editore Leone(senza data); e con Giuseppe De Troia, Foggia, pianta della città. Automobil Club Foggia, 1961. Collabora fin dagli anni 50 al settimanale “Il Foglietto” e dal 1953 diventa vice-corrispondente del quotidiano nazionale “Il Tempo” nella redazione di Foggia. Collabora a diverse riviste e giornali, come “Il Nuovo Mezzogiorno”, “ Lo Sport “, “ Il Gazzettino di Venezia”, “Momento Sera”.

E’ inoltre corrispondente dell’Agenzia ANSA e della Rai.
Nei venticinque anni di attività giornalistica, informa la comunità foggiana, di tutte le questioni che vengono dibattute sia a livello politico che culturale e sportivo. Oltre al lavoro di informazione, spesso critica e sprona le autorità locali a provvedere alla realizzazione dei progetti che la cittadinanza aspetta da tempo. La sua voce di opinionista interpreta il bisogno dei cittadini ad avere delle risposte concrete alla risoluzioni di problematiche che si trascinano per anni nel meridione.
Per dare un esempio nel 64 scrive una lettera al Sindaco per la richiesta della costruzione del nuovo stadio; nel 68 segue i dibattiti sulla costruzione della Biblioteca provinciale, sulla necessità di un Nuovo ospedale, sulla Diga di Occheto, sulla nascita dell’Università a Foggia, ma soprattutto documenta e si prodiga per lo sviluppo del turismo sul Gargano, che potrà diventare un volano economico per il territorio, sprovvisto in quegli anni di rifornimento idrico e delle infrastrutture per la ricezione turistica.
Si reca spesso a San Giovanni Rotondo per incontrare Padre PIO, di cui diventa figlio spirituale. A seguito della sua morte nel 68, scrive diversi articoli che vengono pubblicati da “Il Tempo” sulla prima pagina nazionale. Questa sua testimonianza gli procurerà, dopo vari premi giornalistici locali, l’assegnazione del Premio nazionale “Leader di opinione” il 26 giugno 1969. Negli anni settanta diventa direttore dell’Azienda di soggiorno e turismo di Vieste.
Muore il 20 settembre 1980 in un incidente automobilistico sulla strada Foggia Manfredonia.